riviste letterarie online

Lo dico subito: faccio parte, in qualità di editor, della redazione di una rivista letteraria online.
Allo stesso tempo, però, in passato sono stata un’autrice che ha inviato racconti alle riviste letterarie. Molti pubblicati, alcuni rifiutati, qualcuno allegramente ghostato.
Avendo fatto esperienza su entrambi i fronti, ho pensato di parlarne.
In molti se lo chiedono: serve davvero pubblicare su una rivista letteraria online?

La risposta, a mio parere, è sì.
Ma capiamo perché, partendo dai fondamentali.

Cos’è una rivista letteraria online?

Una rivista letteraria online è una pubblicazione digitale dedicata alla letteratura, liberamente accessibile sul web. Tipicamente, una rivista letteraria online pubblica racconti, saggi, recensioni, interviste, riflessioni sulla scrittura o sul panorama editoriale.
Rispetto a una rivista cartacea, ha alcuni vantaggi: è gratuita, raggiunge un pubblico potenziale più vasto, consente maggiore interazione. I contenuti, una volta pubblicati, restano dove sono, accessibili e consultabili da chiunque abbia una connessione web.
L’esigenza che ha fatto nascere le riviste letterarie online è quella di sfruttare internet come spazio in cui portare avanti una propria idea di letteratura, per proporre visioni e approcci alternativi.

Ma proprio perché viviamo nell’era del digitale, dove chiunque può autopubblicarsi con pochi click e promuoversi tramite i social, la domanda se valga la pena o meno pubblicare sulle riviste letterarie è pressante tra chi sta cercando un modo per esordire.
In passato (quando le riviste letterarie erano poche, cartacee e godevano di prestigio all’interno dell’ambiente letterario) una pubblicazione su rivista costituiva un trampolino di lancio per il successo editoriale, ma oggi, con il web a semplificare le cose, si può ancora dire lo stesso?

Pubblicare su una rivista online serve?

A mio avviso, le riviste letterarie continuano a rappresentare un importante “marchio di qualità”. Pubblicare su una rivista riconosciuta significa che il proprio lavoro ha superato una selezione editoriale e un processo di valutazione, nella gran parte dei casi, parecchio severi.
Considera che la redazione di una rivista letteraria è composta, di solito, da (quindi gratis) e per portare avanti la propria idea di narrativa meritevole d’attenzione. Non hanno nulla da guadagnare dalle pubblicazioni, se non la soddisfazione di sapere di stare portando avanti la loro linea editoriale: dunque, non dicono certo di sì a chiunque. Che è anche il motivo per cui la soglia d’ingresso alle riviste letterarie online è solitamente molto alta.

Ma il “bollino di approvazione” che si riceve dalla pubblicazione su una rivista non è solo una questione di vanità: nel mondo della sovraproduzione di contenuti, diventa un modo per distinguersi, per mostrare che ci si è misurati con la sensibilità di persone che conoscono il settore, si è ricevuta una legittimazione e già si conoscono un po’ i meccanismi dell’editoria.
Agli occhi di editori, lettori e addetti ai lavori, se un racconto viene pubblicato su una rivista significa non solo che è scritto bene, ma anche che offre elementi d’interesse di qualche tipo (una visione personale o una prospettiva particolare sul mondo) che lo hanno distinto da altre proposte. Elementi che hanno molto valore.

Agli editori interessano le pubblicazioni su rivista?

Per molti editori, la presenza di un autore su riviste letterarie online rappresenta un indicatore di serietà e dedizione. È la dimostrazione che lo scrittore non cerca scorciatoie, ma è disposto a sottoporre il proprio lavoro al giudizio critico di redazioni competenti. In questo senso, le pubblicazioni su rivista funzionano come una sorta di curriculum letterario, particolarmente importante per chi non ha ancora pubblicato libri (ma anche per chi lo ha già fatto).
Non è qualcosa che garantisce un contratto editoriale (nulla può farlo), ma è un segnale positivo.

Il processo editoriale

Pubblicare con una rivista letteraria permette anche di sperimentare qualcosa di molto simile al processo di lavorazione di una casa editrice. Le redazioni delle riviste (o, perlomeno, quelle che curano ciò che pubblicano) lavorano in maniera abbastanza similare a una casa editrice: leggono, valutano, selezionano, curano il testo, fanno editing, lavorano sul testo con l’autore, realizzano illustrazioni o immagini di accompagnamento alla pubblicazione.
Un patrimonio di conoscenze prezioso, che aiuta a essere più consapevoli e meglio preparati nell’approcciarsi al mondo dell’editoria.

Senza contare che il feedback che si riceve, sia attraverso il processo di selezione che tramite eventuali commenti, rappresenta un momento formativo prezioso. Un aspetto “didattico” da non sottovalutare, specialmente per chi è al’inizio del percorso.

Quanto sono lette le riviste letterarie online?

La situazione cambia da rivista a rivista. Le più autorevoli hanno un buon numero di lettori, ma in generale, è inutile raccontarsela, i numeri non sono altissimi. Va però sottolineato il fatto che i lettori di una rivista sono un pubblico molto specializzato: tra essi ci sono appassionati di letture specifiche, autori, editori, addetti ai lavori vari. Persone che, in qualche modo, lavorano già con i libri. Ci sono stati casi di autori che, dopo aver pubblicato su riviste letterarie, sono stati contattati da casa editrici.
Come dire: okay che i numeri sono contenuti, ma in questo caso è meglio non perderseli.  

I contro

Il primo e più grande “contro” di una pubblicazione su rivista è che non rappresenta una fonte di guadagno. La maggior parte delle riviste online non offre compensi, o propone pagamenti simbolici. Il fatto che i bassi guadagni siano tipici di tutto il mondo dell’editoria (indipendente, ma non solo) non è qualcosa che può farci dire “vabbè, ma si sa”. Sono dell’idea irremovibile che il lavoro va pagato, sempre.
Tuttavia, le pubblicazioni su rivista possono aprire porte che conducono a opportunità più remunerative. Contatti con editori, networking proficui, collaborazioni. Si tratta di investimenti a lungo termine nel proprio percorso autoriale, dove il ritorno economico, se arriva, è spesso indiretto e dilazionato nel tempo.

Un altro aspetto che di solito viene vissuto con frustrazione è quello della selezione. Rifiuti non sempre motivati e lunghe attese possono scoraggiare e demotivare anche i più entusiasti. Inoltre, per quanto questo processo si presenti come meritocratico, a volte non è immune a logiche di potere, favoritismi, mode passeggere. La sensazione di dover compiacere gusti editoriali specifici, anche in quest’ambito (che dovrebbe essere libero da questi vincoli), può presentarsi.
Va un po’ tutto preso, a mio parere, come un modo per fare esperienza, nel bene e nel male, senza che questo ci scoraggi dall’andare avanti.

Riviste letterarie: un elenco

Per vedere quali sono le riviste letterarie esistenti e attive, rimando a questo elenco molto completo realizzato da Antonio Russo De Vivo.
Attenzione però, prima di iniziare a mandare mail ti invito a dare un’occhiata a questa lista, per evitare di commettere errori nell’invio delle proposte.

Tornando alla domanda iniziale, ovvero se pubblicare su riviste letterarie online serva, la risposta semplice è: sì, perché offre la possibilità di un confronto qualitativo con esperti del settore, conferisce autorevolezza e fa acquisire competenze preziose.  

Una risposta più articolata, invece, è: dipende. Dagli obiettivi che ci si pone, dalla fase della carriera in cui ci si trova, dal tipo di scrittura che si pratica.Per chi è all’inizio, le riviste rappresentano ancora una palestra fondamentale, un modo per confrontarsi con standard professionali e costruire credibilità. Per autori già affermati, possono essere spazi di libertà creativa, occasioni per mantenere vivo il dialogo con i lettori tra una pubblicazione maggiore e l’altra.

In generale, consiglio sempre di approcciarsi a questo tipo di pubblicazioni mantenendo aspettative realistiche, e considerandole come parte di una strategia più ampia.
Come sempre nella scrittura, e nella vita, la risposta sta nell’equilibrio e nella consapevolezza di ciò che si cerca.

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